Narcisismo e relazioni tossiche: il ruolo decisivo della “vittima” nella dipendenza affettiva

Coppia in conflitto, simbolo di relazione tossica e narcisismo

Nella psicologia delle relazioni, il narcisismo è un fenomeno sempre più rilevante, con conseguenze significative sulle dinamiche interpersonali.
Questo articolo, volutamente provocatorio, vuole stimolare una riflessione: tra narcisismo e relazioni tossiche esiste sempre una vittima che gioca un ruolo decisivo.

Narcisismo e dinamica vittima-carnefice

Il narcisismo è un tratto di personalità caratterizzato da una grandiosa percezione di sé, mancanza di empatia e bisogno costante di ammirazione.
Nel contesto di una relazione tossica, chi presenta tratti narcisistici tende a concentrarsi esclusivamente su sé stesso, ignorando i bisogni e i sentimenti dell’altro.
Questo crea un terreno fertile per dinamiche disfunzionali e per una vera e propria dipendenza affettiva.

Il ruolo attivo della “vittima” del narcisista

Il narcisista spesso cerca individui empatici e compassionevoli.
La “vittima”, nella sua natura premurosa e generosa, può esserne attratta nella speranza di “salvarlo”.
[Ma in questa scelta ripetuta c’è già una forma di responsabilità: la vittima partecipa attivamente a una danza che, pur dolorosa, conosce e teme di interrompere.]

Molte persone coinvolte in relazioni con un partner narcisista finiscono per usare il narcisismo come alibi, evitando di guardare al proprio contributo al ciclo disfunzionale.

L’alibi della “vittima” e la deresponsabilizzazione

Persona seduta che riflette, simbolo di consapevolezza e cambiamento

Questo alibi consente di:

  • Evitare il confronto diretto: spostare l’attenzione sul partner evita di affrontare le proprie difficoltà nel comunicare e nel porre limiti.

  • Giustificare le proprie azioni: sentirsi trascurati diventa una scusa per comportamenti altrettanto disfunzionali.

  • Mantenere l’illusione di impotenza: “non posso farci nulla” diventa una giustificazione per non affrontare paure e insicurezze.

Spezzare il ciclo e riconoscere i propri trigger

Per uscire da una relazione tossica è fondamentale che la “vittima” riconosca il proprio coinvolgimento e impari a individuare i trigger emotivi che riattivano il legame: un messaggio improvviso, un ricordo condiviso, un gesto affettuoso dopo un litigio.
Individuare questi trigger permette di non reagire in automatico e di riprendere il controllo delle proprie scelte.

Passi utili includono:

  1. Auto-riflessione sulle proprie azioni e reazioni.

  2. Comunicazione assertiva e confini chiari.

  3. Supporto professionale per lavorare su abitudini e automatismi che alimentano la dipendenza affettiva.

Conclusione

Catene che si rompono, metafora di libertà dalla dipendenza affettiva

Nel contesto delle relazioni, il narcisismo può diventare un alibi per la “vittima”, ma la responsabilità di interrompere il ciclo non è solo del partner narcisista.
Riconoscere i propri automatismi e affrontare i trigger è il primo passo per spezzare la dipendenza affettiva e costruire relazioni più sane.

Se senti di vivere questi schemi, potrebbe esserti utile un percorso mirato con un professionista oppure puoi provare il self-help con il workbook quotidiano per riconoscere e modificare i tuoi automatismi emotivi.
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Dr.ssa Martina V. Marino

Counsel-Coach Strategica, Problem Solver, Educatrice Mindfullness, Docente, Orientatrice e Formatrice

Laureata in Psicologia Magistrale

https://www.lospigolodellasmarties.com
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